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Una cascina abbandonata antichissima a Lombardore

Posted on 06/01/202006/01/2020 by Alberto Bracco

Tutte le immagini di quest’articolo risalgono al 2017. Ho finalmente deciso di scrivere un piccolo articolo su questa cascina, una delle più belle e meno conosciute di questo territorio.

Ci troviamo nella campagna del paese di Lombardore (Piemonte), in un territorio rimasto per secoli ancorato alle rigide e millenarie radici contadine. Io stesso mi emoziono sempre nell’accedere in strutture agricole così antiche, perché quasi tutti i miei antenati erano contadini, e probabilmente dentro di me vive un Albyphoto contadino. Tralasciando questi pensieri (ironici) posso dirvi con tutta tranquillità che questa cascina è molto affascinante.

Gira voce che in tempi molto antichi questa non fosse una semplice cascina, ma inizialmente fosse un piccolo monastero, convertito poi in cascina intorno nel corso del ‘700. Non ho mai trovato riscontri storici con queste voci, che potrebbero essere semplici leggende nate dalla fantasia popolare. A far sorgere l’idea d’un ex monastero è quasi sicuramente la chiesa, l’elemento architettonico immediatamente visibile al visitatore che giunge dalla strada.

Evidentemente gli antichi proprietari erano molto devoti, tanto da far costruire una bellissima chiesa in stile barocco, realizzata molto probabilmente intorno al 1600. La facciata ed il campanile sono invece stati rimaneggiati più volte, e nell’ultimo ventennio la parte esterna della chiesa ha subito un considerevole restauro.

Pur non conoscendo la sua storia, possiamo ipotizzare che la cascina anticamente fosse di proprietà (o comunque sotto il controllo) dell’abazia di Fruttuaria, in quanto per secoli il comune di Lombardore è stato sotto il controllo di quest’abazia, esso rientrava in quelle che sono definite come le “quattro terre abbaziali”. La cascina era conosciuta con il nome di “Cascina Fertula“, nome che probabilmente deriva da “fertile”. Non esiste nel vocabolario questa specifica parola, denominazione quasi sicuramente derivata dal dialetto o da designazioni primitive del territorio. La similitudine con la parola “Fruttuaria” mi fa ipotizzare un possibile collegamento con l’abazia di San Benigno. Ma sono tutte ipotesi da verificare.

La cascina disponeva di numerose stanze, anche se alcune parti del complesso sono andate perdute nel corso dei secoli. Trovo molto interessanti i sotterranei, che mantengono intatto l’aspetto primitivo della cascina. Il loro aspetto si discosta dallo stile tipicamente ottocentesco dei piani superiori, lasciando intravedere origini estremamente antiche. Inoltre è anche presente un pozzo dove sul fondo è ancora visibile il fiume sotterraneo che ancora scorre sotto terra. Questo pozzo forniva la cascina d’acqua fresca tutti i giorni dell’anno. Un vero lusso da questo punto di vista.

Il video:

Nel 2017 ho realizzato anche un’ esplorazione all’interno di questa cascina, da questo piccolo documentario potete vederla nei dettagli.

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