Il vercellese mostra il suo lato più intenso durante il periodo estivo, quando le zanzare diventano le vere padrone del territorio e la grandi ed immense risaie trasformano il paesaggio in un gigantesco oceano d’acqua e campi. Castelmerlino è una delle grange che un tempo erano parte integrante della grande tenuta agricola di Lucedio, gestita dai monaci cistercensi, Castelmerlino non era altro che una delle tante fattorie satellite con il compito di coltivare e lavorare la propria porzione di terra.

E’ difficile capire e dire con certezza quando Castelmerlino venne fondato, sicuramente esso nacque insieme alla vicina Leri Cavour. La fondazione avvenne dopo il 1100, in quanto Leri all’epoca era un piccolo centro fortificato, già dedito alla coltivazione del riso, dopo la bonifica del territorio effettuata dai monaci in quel periodo. Sappiamo dell’esistenza di questo centro fortificato solo attraverso alcune carte (un documento del 1179 fa riferimento ad un Castrum e alla villa de loco Alerii), ma non sono mai state trovate tracce di questo presunto castello. Esiste la possibilità che il nome Castelmerlino derivi proprio dall’esistenza di tale fortezza, pertanto è possibile che un tempo qui fosse posizionato il castello, realizzato per la difesa di Leri ed il controllo di questa zona di territorio.

Ma non sono castelli o fortezze a rendere importante Castelmerlino. E’ la semplicità a fare da padrona. E’ ancora possibile respirare i lenti ritmi della lavorazione della terra. Eppure qui i tempi sono cambiati radicalmente, Castelmerlino ha visto il passaggio d’innumerevoli proprietari, ed oggi l’azienda agricola è moderna ed all’avanguardia, ed è una delle poche che ancora lavora su tutto il territorio, andando anche ad operare in zone che un tempo erano gestite da altre grange, satelliti del Principato di Lucedio.

Negli ultimi 50 anni molti edifici sono stati abbattuti, ad esempio una porzione che era destinata alla mondine è stata abbattuta decenni fa. Sopravvivono ancora intere aree che un tempo erano destinati ai lavoratori stagionali, quando intere famiglie di braccianti giungevano fino per lavorare alcuni mesi dell’anno. Alcuni di questi alloggi esistono ancora oggi, ma ormai sono quasi tutti vuoti, segni di tempi ormai conclusi. Negli anni ’60 nel complesso di Castel Merlino risiedevano 12 famiglie di salariate. 50 anni dopo (oggi) non ci vivono quasi più famiglie salariate all’interno dell’azienda, segni di tempi ormai conclusi.

All’interno della cascina inoltre è presente una chiesa, che è dedicata a San Pietro. Costruita a pianta ottagonale (proprio come la vicina Chiesa di Madonna delle Vigne) venne costruita dall’architetto Carlo Antonio Castelli in appena un anno: tra il 1724 ed il 1725. Venne quindi costruita quasi insieme alla chiesa di Leri Cavour, forse in seguito ad un progetto di riqualifica dell’area.


Non dobbiamo nemmeno dimenticare che tra gli antichi proprietari di Castelmerlino figura anche Camillo Benso. Cavour acquistò Castelmerlino insieme a suo padre, per permettere al figlio di poter avere un’ attività redditizia che gli permettesse di vivere degnamente. Camillo trasformò infine Leri in un’ azienda agricola modello e la stessa sorte toccò anche a Castelmerlino. Ma questa è un’ altra storia.
