Quest’escursione è molto semplice da fare, non richiede particolare attrezzatura tranne che una voglia assoluta di rimanere a contatto con la natura. Gran parte del percorso è in salita, con alcuni tratti abbastanza pendenti, ma nulla di particolarmente impossibile. E’ richiesto un minimo di allenamento fisico, delle buone scarpe e possibilmente un bastone (in particolare sulla via del ritorno).

La partenza è possibile in due punti differenti, se avete voglia di camminare una decina di minuti in più potete lasciare la macchina presso la frazione di Scandosio (ecco dove si trova su Google Maps, vi ricordo che Scandosio è in Piemonte in provincia di Torino). Lasciando la macchina presso l’unico parcheggio del paese dovrete attraversare queste bellissime case, avrete quindi modo di vedere un tipico villaggio di montagna da fondo valle. A Scandosio dovete imboccare un sentiero poco battuto, che dopo avervi fatto passare accanto ad un bosco bellissimo (e qualche ortica), attraverserete un piccolo ponte così poi da imboccare una strada asfaltata realizzata in tempi recenti. L’alternativa è fare con la macchina questa strada asfaltata (vedi nella mappa il segno rosso) e risparmiarvi quindi un po’ di fatica.

Sul fondo della strada troverete un ampio parcheggio. Lasciate quindi la macchina ed iniziate finalmente la marcia che vi condurrà presso le sperdute borgate di Servino e Fontana. Inizia quindi un sentiero che proseguirà in salita per quasi tutta la totalità del percorso. Questo è anche l’ultimo punto dove il cellulare è in grado ancora di comunicare con l’esterno, funziona anche internet con il 3G, imboccando il sentiero il segnale diventerà sempre più debole. Per quasi tutto il percorso non avrete possibilità di comunicare con il mondo esterno.

Il percorso si snoda attraverso numerose curve e tornanti, c’è anche un piccolo ponte in legno da attraversare, non è pericoloso, anche se salendo in più d’una persona alla volta può essere suggestivo sentirlo muoversi sotto i propri piedi. La camminata procede per gran parte del tempo dentro ad un bosco, non è raro trovare animali di varia tipologia, come piccoli mammiferi o anche qualche serpente. In certi periodi dell’anno è anche possibile trovare qualche vipera, prestate quindi attenzione.

Lungo il tragitto troverete dei piccoli rifugi votivi (una semplice tettoia) costruiti per dare riparo ai viandanti, oltre che trovare alcune cappelle votive realizzate secoli fa dagli antichi abitanti di questa valle. La camminata richiede circa 1 ora di cammino, a seconda della vostra velocità. Un escursionista esperto potrebbe percorrere questo sentiero in circa 30 minuti.

Il paese di Servino è molto interessante. Oggi è utilizzato solo stagionalmente, all’inizio del 1900 era invece un centro abitato da più di 150 persone, nel 1920 era addirittura presente un’ antica osteria. La visita di questo paese richiede una certa sensibilità, non potete lasciarvi sfuggire la vista di queste tipiche case di montagna, molte delle quali hanno più di 150 anni. A Servino oggi non ci vive quasi nessuno, abbiamo avuto modo d’incontrare un cordiale signore presso una delle abitazioni. Tra i dettagli curiosi di Servino troviamo anche la chiesa, che stranamente risulta più bassa rispetto alla posizione del campanile, la torre campanaria si trova infatti nel punto più alto del paese, forse anticamente era utilizzata come torre di guardia per l’avvistamento dei nemici.

Ma la nostra escursione non è ancora finita, proseguendo da Servino e camminando una decina di minuti potrete raggiungere la bellissima borgata di Fontana. Questo paese è ancora più impressionante di Servino, perché sotto certi aspetti è rimasto ancora più intatto nel tempo. Alcune case recano addirittura la data 1857, e ci sono tantissime abitazioni in rovina disabitate da moltissimo tempo. Presso la borgata Fontana attualmente vive una sola persona con i suoi animali da pascolo, di fatto l’ultimo abitante di questo paese distante da tutto e da tutti.

Il nome Fontana dipende da due fattori: la presenza d’una fontana e la famiglia Fontana, cognome molto diffuso in questa zona del Piemonte. L’acqua che sgorga delle rocce di questo paese è buonissima e pura, sgorga ancora oggi dopo millenni, personalmente trovo molto interessante la presenza d’un simbolo antico proprio sopra la fontana, la testimonianza della presenza millenario dell’uomo in quest’angolo di mondo.

Ho anche realizzato un video di quest’escursione, filmato che farò uscire nel corso del mese di Agosto. Vi invito quindi a rimanere sintonizzati sul mio canale Youtube!
Altre fotografie:
7