Il medioevo nell’immaginario collettivo viene spesso considerato come un periodo oscuro, sinistro, dove le persone erano soggiogate e tenute in scacco dal Feudo. Un periodo di terrore. Ma in realtà fu molto diverso, sono stati secoli di grandi cambiamenti, dove la comunità era al centro della vita di ogni individuo. Gli uomini nel medioevo traevano la loro forza dai borghi, dall’unione di tutte le menti ed i corpi. Il castello era spesso il centro del potere politico ed amministrativo.
Non fa eccezione l’antico castello di Montalenghe, conosciuto oggi con il romantico nome di “Castelvecchio” (o “Castellazzo“), è un luogo conosciuto da pochi. Montalenghe è un piccolo comune del Canavese, in provincia di Torino, borgo che attualmente conta poco meno di 1000 abitanti, da sempre legato ai boschi, tanto che il suo stesso nome si tradurrebbe in “abitato disteso a lingue in luogo boscoso” (ma l’origine del nome è tutt’ora in fase di studio). Anticamente l’abitato originario si trovava in una posizione sopraelevata rispetto al centro storico attuale, le case si distribuivano tutt’intorno all’antico castello, che venne costruito sulla collina che sovrasta l’attuale Montalenghe.

Un piccolo sentiero, ancora lastricato in certi punti, conduce verso i resti del castello, oggi circondato da una grande foresta che si estende per decine di chilometri tutt’intorno. Per alcuni decenni il castello è stato letteralmente dimenticato, solo pochi studiosi hanno fatto qualche studio attorno alle sue rovine, ma una grande parte della sua storia è tutt’ora un mistero. Nel 2011 sono stati fatti dei lavori di ripristino, con l’aggiunta di qualche cartello informativo, dei tavolini, e la pulizia generale del sentiero. Ma a parte questi lavori, non si è mai data importanza al castello. Ma quando venne costruito?

La prima testimonianza della fortezza fu un’ attestazione del 1181 del “Castrum Montalengarum”, ma bisogna aspettare quasi un secolo per avere un’attestazione certa della comunità, nell’anno 1263. Il forte serviva naturalmente al controllo del territorio, che a differenza di molti paesi limitrofi fu per un lungo periodo incasellato nel potere feudale, diventando libero comune molto tempo più tardi (fino al ‘600 fu soggetto al controllo feudale). Malgrado ciò l’antica Montalenghe era una comunità piuttosto prospera, anche grazie alla presenza del castello, vero e proprio centro nevralgico del potere politico ed economico del territorio. Questo naturalmente non era che uno dei tanti castelli in zona, ma quello di Montalenghe era senz’altro in una posizione favorevole, essendo un punto di passaggio particolarmente importante.

Era quindi una fortezza di medie dimensioni, piuttosto imponente in altezza, circondata da forti mura, con al centro una grande torre che permetteva di avere una visione assoluta verso tutto il territorio circostante, avendo anche la possibilità di comunicare con i castelli nei dintorni. Tra tutti gli eventi storici quello più importante avvenne nel 1339.

In quell’anno nei pressi del vicino borgo di San Giorgio vi era un esercito di circa 800 guerrieri Ghibellini. In tale periodo il castello di Montalenghe pare fosse governato da un signore non particolarmente influente o apprezzato, era un conte della famiglia dei San Martino. Questa debolezza politica (e sicuramente anche economica) favorì l’insorgere di antichi rancori. San Giorgio era il feudo confinante, ed in quel preciso periodo storico era particolarmente potente. Forse aiutati anche da altri guerrieri e uomini (non era raro assoldare gruppi mercenari, oppure assoldare contadini per ingigantire i ranghi dell’esercito), gli uomini di San Giorgio ebbero l’ardire ed il coraggio d’assalire il castello, i difensori fecero l’errore d’uscire dalla fortezza per fronteggiare i nemici. Non si conoscono le esatte circostanze, non è scritto nelle cronache che ci sono pervenute, ma perdere la posizione sopraelevata fu senz’altro un errore fatale. Forse il Conte del castello di Montalenghe voleva evitare un lungo assedio, oppure avvenne qualcosa che noi non sappiamo.

Perdettero il vantaggio della posizione sopraelevata, dopo una violento muro di scudi ed una cruenta mischia, i difensori tentarono di retrocedere verso le mura del castello, ma vennero in qualche modo assaliti dai nemici che riuscirono ad entrare in massa nella fortezza, sterminando i Guelfi. Fu una strage. Il Conte si rifugiò sulla torre del castello con i suoi uomini fidati, venne decisa una tregua, dopo tre giorni di lunghe trattative, per evitare ulteriori spargimenti di sangue consegnarono il castello ai signori di San Giorgio. Finì così la grande battaglia, la fortezza venne poi saccheggiata e poi posta sotto il dominio dei Signori di San Giorgio. Non si sa quando esso venne abbandonato, probabilmente verso la fine del 1600, quando i castelli di questo tipo iniziarono a perdere progressivamente importanza strategica.

Questo è tutto quello che sono riuscito a scoprire sul vecchio castello di Montalenghe. Sono sicuro che ci sarebbero tante altre storie da raccontare, se solo queste pietre avessero il dono della parola.
Questo è il video che ho girato all’interno del complesso, in ogni caso: queste sono le coordinate GPS dei ruderi del castello, questo invece è il punto dove inizia il sentiero per raggiungerlo (ci sono poi alcuni cartelli che indicano la direzione da prendere).
