Gli istituti religiosi sono stati per secoli uno dei punti cardini dello Stato. Sembra quasi di parlare della preistoria, ma fino ad una manciata di decenni fa istituti come questo erano ancora operativi ed ospitavano decine di bambini. Ma i tempi cambiano, e con essi anche le normative e gli standard. Non deve sorprendere che un istituto come questo sia stato infine abbandonato, visti i costi di gestione d’un edificio così vecchio ed arcigno.
L’elemento di maggiore pregio è senz’altro la chiesa interna, una piccola meraviglia estetica, che malgrado i vandali mantiene ancora oggi un odore di santità. Splendidamente affrescata, è direttamente integrata all’edificio, con uno stile prettamente d’inizio ‘900. L’istituto venne infatti costruiti all’inizio del secolo scorso da un gruppo di membri della Congregazione della Società di Maria. Un gruppo religioso clericale cui i componenti sono detti Marianisti, gli stessi che all’inizio del ‘900 erano anche i proprietari del vicino castello (quest’ultimo non abbandonato).
La congregazione dei Marianisti venne fondata da padre Guglielmo Giuseppe Chaminade (8 aprile 1761, Regno di Francia – 22 gennaio 1850, Bordeaux, Francia) che proponeva una visione indirizzata ad una guida alla vita spirituale, la stessa scuola si fondava su questo principio, dove i giovani non solo studiavano, ma erano indirizzati verso una migliore conoscenza del Sè spirituale. Sono tanti i giovani che ancora oggi ricordano l’istituto, naturalmente con ricordi contradittori, non dobbiamo dimenticare che la vita in un istituto poteva anche essere difficile.
L’abbandono avvenne quando i Padri Marianisti erano ancora i proprietari, per qualche ragione essi lasciarono di punto in bianco l’istituto, forse troppo costoso da mantenere e conservare, anche se circolano voci non del tutto edificanti circa i reali motivi della chiusura… si parla di qualche abuso da parte di un religioso, ma non sono riuscito a trovare informazioni certe, solo voci di corridoio sussurrate da qualcuno.
Tralasciando queste tremende voci, in istituti come questo i ragazzi avevano la possibilità, non scontata all’epoca, di avere istruzione e possibilità di crescita personale e sociale. Non dobbiamo dimenticare che la scuola era indirizzata principalmente verso ragazzini poveri, con problemi in famiglia o anche orfani. Questa scuola era solamente maschile ed era occupata in larga scala da studenti delle Scuole Medie. Da qui sono passati innumerevoli persone che hanno poi dedicato tutta la vita alla spiritualità, si trovano tutt’ora in rete qualche articolo che parla dell’ex collegio, è così che ho scoperto il dato storico che attesta che il collegio era attivo anche durante il secondo conflitto mondiale. L’istituto ha poi continuato a funzionare fino ad un anno imprecisato degli anni ’70, dopo quel decennio la scuola è caduta velocemente nell’abbandono, fino ad essere messa sotto sequestro dal tribunale per motivi sconosciuti.

Ho scoperto che proprio in queste aule studiò negli anni ’50 Salvatore Ladu (Olzai, 30 agosto 1945 – Cagliari, 13 maggio 2017), un politico dell’Ulivo negli anni ’90 e primi del 2000. Lo si vede chiaramente in questa foto d’epoca, Salvatore Ladu è il bambino in fondo a destra.
Sono passate da queste aule molte altre persone anche meno conosciute, ma che nella loro vita hanno fatto molto per tanti, come ad esempio Padre Renato Valenti, che proprio in quest’istituto dedicò attenzione alla formazione di aspiranti alla vita religiosa.

Ho infine scoperto una curiosità storica molto affascinante che riguarda più che altro la storia precedente alla costruzione dell’istituto: la frazione dove si trova il collegio si chiama Frazione Garibaldi, il nome non fu scelto per caso, proprio nel parco adiacente al collegio dei Marianisti, a suo tempo il luogo fu scelto da Garibaldi per un periodo di solitudine e riflessione, da qui venne poi dato il suo nome alla frazione. Anche lo stesso condottiero aveva visitato in quest’angolo d’Italia, in un perfetto connubio con la spiritualità e la calma, ed è stato lo stesso sentimento che portò i padri Marianisti a voler poi creare dal nulla il suddetto collegio. Ancora oggi il parco è bellissimo e si respira tutt’ora un atmosfera calma e pacifica.
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