Il cimitero di Fiorano ha proprio questa caratteristica: esso rappresenta con purezza disarmante l’epoca in cui è stato costruito. Le date di nascita, di morte, i volti, i nomi e le struggenti frasi, sono tutti frammenti di storia, l’occhio attento, l’animo sensibile o particolarmente intuitivo, può qui scoprire storie e vite di comuni mortali, meglio di come si potrebbe fare da un libro. Questo essenzialmente è la definizione che voglio dare: il cimitero di Fiorano è un libro di storia a cielo aperto.

Fiorano Canavese si trova in Piemonte, in provincia di Torino, non molto distante dalla Valle d’Aosta e dalla città di Ivrea. E’ un autentico angolo di pace e tranquillità, poco visitato dai turisti. Ma non è del comune di Fiorano che voglio parlarvi, anche se pure la sua ultra millenaria storia è di notevole interesse. Il vecchio cimitero venne costruito poco dopo l’editto di Editto di Saint Cloud emanato da Napoleone Bonaparte il 12 Giugno del 1804, che imponeva il posizionamento delle tombe fuori dalle mura cittadine, fu esteso al Regno d’Italia nel 1806.

Gli antichi abitanti di Fiorano, per ragioni del tutto ignote, chiamavano la collina dove oggi sorge il cimitero con il nome di “Collina del Fiorentino”. Per millenni è stata in parte inutilizzata, ma era idealmente il posto ideale per costruivi un cimitero che rispettasse la nuova legge. Inoltre si trova in un punto particolarmente arieggiato. Viene anche chiamato con il nome de “il cimitero di Fiorentino“, ed è un vero proprio museo a cielo aperto, campo santo che ha accolto innumerevoli defunti fioranesi. Venne concepito sulla carta nel 1815, ma costruito solo nel 1834.

Nei suoi lunghi anni sono state sepolte molte persone, e la sua forma e composizione è tipica del periodo, ben diverso dai cimiteri che siamo abituati a vedere oggigiorno. Ha accolto defunti per circa un secolo dal 1834 al 1932, l’anno quando andò definitivamente in disuso. Tutto sembra immobile da sempre, immutabile al tempo e non corruttibile. Il Cimitero di Fiorentino dopo la sua dismissione ha vissuto fasi alterne. Ha rischiato di venire distrutto, è stato assalito più volte da balordi e profanatori di tombe.

Se oggi non è in completo stato d’abbandono lo dobbiamo ad alcuni lavori di ripristino avvenuti nell’anno 2003 grazie ad un progetto della Regione Piemonte ed un finanziamento della Comunità Europea, dove sono stati eseguiti lavori che ne hanno permesso la salvaguardia fino ad oggi. Il cimitero è quindi diventato un silenzioso luogo di pace, lontano dal mondo, eppure non così distante, dimenticato, eppure non ancora del tutto.
Video:
Ho fatto anche un video all’interno di questo cimitero, filmato che potete guardare direttamente qua sotto!
Altre foto: