E’ chiamato il Mulino Del Val, ogni giorno attira decine di curiosi e turisti, pur rimanendo un’ attrazione poco conosciuta.
Non è nemmeno facilissimo da raggiungere, dato che la strada è estremamente sconnessa e sterrata; è necessario procedere lentamente nel caso si decida di raggiungerlo tramite automobile, mentre a piedi è necessaria circa un oretta di cammino per raggiungerlo partendo dal centro di Forno Canavese, o parcheggiando all’inizio della salita.
La storia di questo mulino è piuttosto recente, è stato costruito nel 1966, da un padre che perse il figlio quando era ancora giovane, dato che egli aveva una grande passione per i mulini olandesi, il padre nel tentativo di soffocare la sofferenza della tragica scomparsa e per mantenere viva la memoria del compianto figlio, decise di costruire questo mulino in cima ad una montagna che sovrasta il paese, costruendo anche la strada per raggiungere la cima ed un piccolo ponte. Per realizzarlo furono necessari diversi anni di lunghi lavori, vista soprattutto la difficile ubicazione. E’ un edificio completamente abitabile ed essendo praticamente una casa privata non è possibile visitare l’interno, viene anche usato per la produzione di corrente elettrica grazie al vento. E’ molto comune vedere decine di persone e famiglie gironzolare intorno alla struttura che rappresenta decisamente qualcosa di veramente unico in Italia. Davanti al mulino c’è un grosso piazzale dove è possibile parcheggiare.
Parlando invece di Forno Canavese, la sua storia è decisamente antica, secondo ricerche archeologiche i primi insediamenti risalgono all’età romana, finché nel medioevo esso divenne feudo della dinastia nobiliare dei Valperga, poi dei marchesi di Monferrato, fino a passare ai Savoia.
Sono anche molto numerose le leggende che riguardano le streghe… secondo le credenze del posto, nei pressi della fontana di Nobiet le streghe si riunirono per fabbricare la grandine. Si tratta di una credenza molto diffusa tra i contadini del passato, in cui le disgrazie della natura spesso venivano attribuite a maledizioni (cosa non ancora del tutto scomparsa). La cosa curiosa è che ancora oggi nella zona vive il modo di dire: “il diavolo attraversa il cielo in carrozza” segno reale dell’antica paura che è rimasta attaccata alla mentalità, superstizioni che si tramandano ancora oggi nell’inconscio di chiunque e nell’immaginario comune.
Ecco altre foto che ho fatto al mulino di Forno Canavese:
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