In realtà è solo una delle tante cascine di Tavola abbandonate, veri e propri scrigni del tempo, meraviglie dell’architettura rurale, sono rarissime testimonianze d’un passato vecchio di secoli, echi di tempi che non torneranno più. Un podere è un “fundus“, una struttura contadina atta a sostenere un’ intera famiglia. Spesso un podere era costruito e gestito da un padrone, che permetteva ad una famiglia di gestirla in sua vece. In cambio questa famiglia doveva pagare le tasse, molto spesso consegnando una parte del raccolto, con quello che restava doveva essere in grado di sostenersi autonomamente.

Questo podere funzionava proprio così quando venne costruito, ed era parte integrante d’un sistema agricolo rivoluzionario per l’epoca. Questa cascina infatti era un satellite d’un sistema più grande, centralizzato intorno alla cascina principale, distante solo una decina di minuti a piedi. Le cascine di Tavola erano anche protette da una cinta muraria e da guardie armate, malgrado la sicurezza lungo il perimetro esterno, questo podere aveva un aspetto molto più fortificato in origine, ancora oggi ricorda vagamente un castello, ed è molto probabile che la cascina sia stata utilizzata anche come “casaforte” in alcuni periodi della sua esistenza.

La storia di questa cascina inizia nel 1477, quando Lorenzo il Magnifico dette inizio al progetto che prevedeva la costruzione di un’ azienda agricola modello, presso questi terreni della sua famiglia. La cascina principale venne progettata dall’illustre architetto Giuliano da San Gallo, è possibile che lo stesso architetto abbia messo mano nella progettazione anche di questa cascina, o che comunque essa sia stata realizzata da uno dei suoi collaboratori. Di sicuro il podere in questione rispondeva a tutte le esigenze tecniche più innovative dell’epoca, e disponeva (e possiede tutt’ora) anche d’un prezioso forno interno per la cottura del pane, elemento preziosissimo in una cascina.

Lorenzo in realtà non vide mai del tutto completo questo complesso agricolo, anche se a lui dobbiamo la sua complessità e bellezza. Le attività agricole furono molto numerose: allevamento bovino, produzione di formaggio, coltivazione di orti e frutteti, allevamento di api e bachi da seta, fino all’introduzione della coltivazione sperimentale di riso. Quest’ultima attività era assolutamente rivoluzionaria, dato che è la prima coltivazione di riso in questo territorio.

La suddetta cascina oggi mantiene un aspetto molto vicino a com’era nel 1500, anche se diverse e significative modifiche sono state realizzate in più periodi e generazioni differenti. Il podere ha svolto la sua funzione agricola fino alla fine degli anni ’70 (ipotesi) per poi interrompersi definitivamente con il progressivo mutamento del modo di lavorare la terra. Da allora la cascina ha solo conosciuto abbandono e decadenza, sono stati innumerevoli i progetti proposti per una sua riqualifica, anni fa erano addirittura stati avviati dei lavori di ripristino, che però non hanno portato a nulla di concreto. Sono state fatte innumerevoli proposte, l’ultima risale al 2016, con il progetto di rivalutare e valorizzare maggiormente il territorio, in particolare dal punto di vista turistico, ma fin’ora sono state solo vuote parole che non hanno portato a nulla di realmente concreto.
Il video:
Altre foto:



Ciao questa non è la cascina è il podere polline. Uno dei poderi all’interno della Cascine di Tavola.