Il Sacro Titano abbandonato: Ex Santuario Getsemani
Mi piace chiamare il suddetto luogo con l’appellativo di “Sacro Titano”. Rende perfettamente idea di quello di cui stiamo parlando. Un luogo certamente fuori dall’ordinario, con una storia particolare che vi voglio narrare nei dettagli in quest’articolo.
Il “Getsemani” è un piccolo oliveto fuori dalla vecchia città di Gerusalemme, ove secondo i Vangeli Gesù si ritirò per l’Ultima Cena. Questo santuario non è certamente circondato da ulivi (anche se qualche olivo è stato piantato nel giardino interno), è situato sopra una bella collina, è comunque circondato da alberi e dalla natura bellissima. Il santuario si raggiunge a piedi, percorrendo un’ affascinante via crucis.
Si capisce fin da subito che era un santuario ricco ed importante, anche solo per la presenza d’un vecchia funivia anni ’50, che un tempo permetteva ai visitatori di raggiungere il complesso in pochi minuti. L’impianto esiste tutt’ora, ma non funziona da decenni, venne sicuramente chiusa per eccessiva obsolescenza e non conformità alle moderne norme di sicurezza.
La strada per raggiungere il santuario è ancora oggi in discrete condizioni, dopo circa 15 minuti di cammino, si giunge alle porte del santuario, salta subito all’occhio un dipinto murario realizzato dall’artista Russo Theodore Strawinsky, è un opera che narra della Salvezza, l’annunciazione e la Pentecoste. Il pittore Theodore più volte si era confrontato con spazi architettonici sacri, qui ha dato il meglio di se, fondendo con il suo stile artistico con sacralità e poesia. Gli studi e la preparazione per la realizzazione dell’opera lo impegnarono per più di due anni, ma nella pratica ci volle meno: Theodore Strawinsky vi lavorò da giugno a dicembre del 1972. Un’opera che ancora oggi si può ammirare.
Il santuario si trova in un luogo molto isolato della provincia di Verbania, in Piemonte, ed è realizzato con uno stile estremamente moderno. La sua forma moderna è quasi in contrasto con l’idea di Santuario. Ricorda la forma d’un lucchetto, ma venne in realtà disegnato pensando ad una nave. L’edificio venne realizzato con uno stile in linea con l’emergente arte moderna anni ’50, e sotto certi aspetti la sua architettura era in qualche misura avveniristica.
Venne costruito tra il 1950 ed il 1954, progettato dall’ingegnere Ildo Avetta, architetto che nella sua carriera si occupò principalmente d’arte sacra. Ildo era amico già dai tempi del liceo del fondatore del santuario: Luigi Gedda.
Una personalità di spicco: Luigi Gedda, medico ed attivista, fu dirigente e poi presidente di Azione Cattolica nel primo dopoguerra. Era anche genetista, ed in modo controverso fu tra quelli che aderirono pubblicamente alle leggi razziali del 1938. Ma quella fu forse l’unica “macchia” per una persona carismatica e dalla mentalità sempre produttiva, che portava sempre a compimento quello che si prefissava di compiere. Nella sua vita portò avanti molti progetti politici e religiosi, incluso la costruzione di questo santuario. Luigi oltre ad essere stato molto attivo dal punto di vista religioso, lo fu anche come genetista, tanto che il ministero dei beni culturali dopo la sua morte ha riconosciuto il suo archivio di notevole interesse storico.
La differenza tra passato e presente è impressionante, ai tempi era un santuario bellissimo, luogo fatto per ritiri spirituali, in un contesto paesaggistico e naturale straordinario. Dopo l’abbandono la chiesa non è raggiungile, in quanto è stata completamente murata per proteggerla dai vandali. Sotto la chiesa c’è addirittura una cripta, che sarebbe di fatto il vero cuore del Getsemani. L’abbandono è avvenuto lentamente, alcune parti sono state lasciate alla fine degli anni ’90, mentre alcune zone del complesso sono state utilizzate fino all’inizio dei primi anni del 2000.
Video:
Ho realizzato un video completo di tutto il complesso, che potete vedere direttamente da qui. Nel video potete avere maggiori informazioni sulla sua storia e vedere molte parti della struttura.