I resti d’una strada romana ed una miniera d’oro nel cuore del Canavese
Nell’immediate vicinanze del comune di Mazzè, in Piemonte, ci sono i resti d’un antica miniera d’oro ed una strada romana del quarto secolo abbandonata all’interno d’una gigantesca foresta, il tutto è guidato da vecchi cartelli che forniscono importanti informazioni storiche. Purtroppo il percorso non è molto curato, ma è comunque facilmente percorribile a piedi, una bella passeggiata tra passato remoto, natura e bellezza.
L’area boschiva vicino ubicata al di sotto di Mazzè anticamente era una gigantesca miniera d’oro, in quanto ci troviamo nelle immediate vicinanze del fiume, la miniera all’epoca era un labirinto di canali e punti estrattivi, molto diversa da come possiamo vedere oggi. Siamo a circa una trentina di metri sopra il letto attuale del fiume, su una superficie di 3 chilometri quadrati. Ma l’estrazione dell’oro iniziò ben prima dei romani, oltre 10.000 anni fa la gente locale era meravigliata dei piccoli frammenti d’oro che si trovavano qui, i primi a sfruttare attivamente il sito furono il popolo dei salassi, subentrarono poi nel 143 a.C. i romani, dopo che ebbero sterminato questo popolo, che per più d’un secolo ebbe il coraggio di sfidare Roma. L’antica miniera era un labirinto di strade, gli stessi sentieri che ci sono nei giorni nostri, sono in grossa parte gli stessi percorsi dell’epoca, per orientarsi sono state qualche anno fa installate alcuni cartelli all’interno del bosco.
Nel periodo di massima attività erano impiegati circa 1500 minatori, suddivisi in vari compiti: gli addetti all’estrazione, coloro che erano destinati al lavaggio del pietrame e naturalmente gli operai addetti alla raccolta. Il complesso produsse dalle 15 alle 20 tonnellate d’oro. Dovete immaginare questo posto come un’ immensa cava dove lavoravano soprattutto schiavi, la grande forza lavoro su cui l’impero romano basava gran parte della sua economia. Inutile specificare che le condizioni lavorative erano molto dure e molto probabilmente i morti sul posto di lavoro furono innumerevoli.
Oltre ai resti della miniera esiste tutt’ora anche quella che era una vera e propria strada romana, pare che essa sia stata costruita quando la miniera era già da tempo abbandonata. Collegava anche l’insediamo, oggi scomparso, di Quadrata, colonia romana posta sulle sponde del Po fra Verolengo e Crescentino. La strada conduceva presso Ivrea, che all’epoca era conosciuta con il nome di Eporedia.
La strada romana probabilmente è caduta in disuso nel medioevo, anticamente era comunque un punto di passaggio strategico per i collegamenti commerciali dell’epoca. Un luogo decisamente dimenticato e purtroppo poco valorizzato. Nel tempo è crescita la foresta ed in più occasioni la strada è stata allagata da diverse alluvioni. Può essere questa una valida spiegazione sul perchè sia stata abbandonata, c’è comunque da considerare che essa era una strada di carattere secondario, anche se alcuni ritrovamenti archelogici suggeriscono che ci fosse un discreto traffico, sono state trovate monete di svariate epoche, questo fa supporre che era un punto di passaggio nevragico per il commercio locale ai tempi dell’Antica Roma.
Per maggiori informazioni vi consiglio di guardare questo documentario che ho personalmente realizzato:
Il percorso della miniera d’oro e della strada romana si trova esattamente qui: https://maps.app.goo.gl/67F59BXamoJ1Ado9A